Il testamento di Ugo Da Como
In Brescia, il 21 aprile millenovecento ventinove; essendo nella casa in Corso Palestro n. 50, col presente atto di ultime
volontà dispongo della mia sostanza nel modo seguente; revocato ogni precedente testamento:
Istituisco erede la mia diletta moglie Maria Glisenti, coi vincoli di cui in appresso: Intendo che sui beni mobili (salvo quelli di carattere personale e domestico) e immobili, esistenti nel territorio di Lonato, in Bedizzole e Calcinato, nonché sulla Casa in Roma in Via Canova, essa goda soltanto l’usufrutto, senza però obbligo né di inventario né di cauzione.
Con tali beni dovrà fondarsi un Ente Autonomo (con sede a Lonato) che, al cessare dell’usufrutto, poiché mia moglie non deve avere, in vita sua, alcuna molestia, avrà il suo pieno funzionamento.
Questo funzionamento intendo che abbia per iscopo di giovare con le mie raccolte d’arte e di storia, coi libri, gli incunaboli, i codici, i manoscritti, agli studi, svegliando nei giovani l’amore alle conoscenze: nello stesso tempo, restando, a decoro del Comune, un luogo degno d’essere visitato, potrà trarre degli ospiti al paese che mi fu caro.
Perciò intendo che la casa detta del Podestà, le annesse biblioteche, e i mobili rimangano come ora si trovano, senza
cambiamenti che ne pregiudichino l’attuale armonia. L’animo, che creò e raccolse, ebbe questa visione, che spera non sia turbata: con le cautele d’uso per le Biblioteche dello Stato, i libri potranno essere prestati. Il reddito dei beni che lascio all’ente, consente il mantenimento di un bibliotecario, di un vice e del Custode: pel primo, se non l’avrò fatto in vita, potrà adattarsi per abitazione una casetta vicina, delle varie che possiedo. Consente altresì, spese di manutenzione dei fabbricati e della Rocca, di restauro, di acquisto di nuovi libri o di oggetti che completino le raccolte.
Sono convinto che una buona amministrazione possa dare, con saggie decisioni, un benefico rendimento all’Ente, che non
trascurerà utili pubblicazioni, e incoraggiamenti agli studi e agli studiosi.
Perciò devono essere chiamati di diritto a far parte di tale amministrazione:
Il Capo dell’Amministrazione del Comune di Lonato, ovvero altra persona notevole designata dal Comune, e approvata dal Prefetto.
Il Direttore dei Musei di Brescia e della Biblioteca Queriniana.
Il Presidente e il Segretario dell’Ateneo di Brescia.
Il Sopraintendente Bibliografico, nonché il Sopraintendente dei Monumenti della Lombardia.
I Componenti del Consiglio avranno il rimborso delle spese, nonché una indennità di seduta.
L’Ente curerà che funzioni la Chiesa di S. Antonio, come ho desiderato in vita, restaurando l’antico ricordo di devozione
consolatrice.
Dò a mia moglie nota separata di ciò che voglio sia distribuito per mia memoria.
Recte facti fecisse merces est.
Ugo Da Como
***
volontà dispongo della mia sostanza nel modo seguente; revocato ogni precedente testamento:
Istituisco erede la mia diletta moglie Maria Glisenti, coi vincoli di cui in appresso: Intendo che sui beni mobili (salvo quelli di carattere personale e domestico) e immobili, esistenti nel territorio di Lonato, in Bedizzole e Calcinato, nonché sulla Casa in Roma in Via Canova, essa goda soltanto l’usufrutto, senza però obbligo né di inventario né di cauzione.
Con tali beni dovrà fondarsi un Ente Autonomo (con sede a Lonato) che, al cessare dell’usufrutto, poiché mia moglie non deve avere, in vita sua, alcuna molestia, avrà il suo pieno funzionamento.
Questo funzionamento intendo che abbia per iscopo di giovare con le mie raccolte d’arte e di storia, coi libri, gli incunaboli, i codici, i manoscritti, agli studi, svegliando nei giovani l’amore alle conoscenze: nello stesso tempo, restando, a decoro del Comune, un luogo degno d’essere visitato, potrà trarre degli ospiti al paese che mi fu caro.
Perciò intendo che la casa detta del Podestà, le annesse biblioteche, e i mobili rimangano come ora si trovano, senza
cambiamenti che ne pregiudichino l’attuale armonia. L’animo, che creò e raccolse, ebbe questa visione, che spera non sia turbata: con le cautele d’uso per le Biblioteche dello Stato, i libri potranno essere prestati. Il reddito dei beni che lascio all’ente, consente il mantenimento di un bibliotecario, di un vice e del Custode: pel primo, se non l’avrò fatto in vita, potrà adattarsi per abitazione una casetta vicina, delle varie che possiedo. Consente altresì, spese di manutenzione dei fabbricati e della Rocca, di restauro, di acquisto di nuovi libri o di oggetti che completino le raccolte.
Sono convinto che una buona amministrazione possa dare, con saggie decisioni, un benefico rendimento all’Ente, che non
trascurerà utili pubblicazioni, e incoraggiamenti agli studi e agli studiosi.
Perciò devono essere chiamati di diritto a far parte di tale amministrazione:
Il Capo dell’Amministrazione del Comune di Lonato, ovvero altra persona notevole designata dal Comune, e approvata dal Prefetto.
Il Direttore dei Musei di Brescia e della Biblioteca Queriniana.
Il Presidente e il Segretario dell’Ateneo di Brescia.
Il Sopraintendente Bibliografico, nonché il Sopraintendente dei Monumenti della Lombardia.
I Componenti del Consiglio avranno il rimborso delle spese, nonché una indennità di seduta.
L’Ente curerà che funzioni la Chiesa di S. Antonio, come ho desiderato in vita, restaurando l’antico ricordo di devozione
consolatrice.
Dò a mia moglie nota separata di ciò che voglio sia distribuito per mia memoria.
Recte facti fecisse merces est.
Ugo Da Como
***