
Arnaldo Foresti in accordo con il proprio ruolo di educatore si preoccupa a lungo della qualità dell’insegnamento portando avanti la battaglia affinché si venga ad instaurare un rapporto diretto tra istituti tecnici e industrie. Questo nella convinzione che il collegamento tra parte teorica e pratica permetta agli alunni di trovare i mezzi di una preparazione di immediata utilità professionale.
I suoi ripetuti sforzi sfociano nella pubblicazione del testo "Per la istituzione di una sezione industriale nel R. Istituto Tecnico di Brescia", stampato nel 1904, del quale nel fondo oltre all’originale si trovano anche le bozze manoscritte. Nel volume Foresti raccoglie considerazioni generali sull’istruzione tecnica e il suo significato nella società moderna. Presenta esempi di un’efficace organizzazione dell’insegnamento tecnico riportando il caso concreto della Germania. Infine individua Brescia come sede opportuna di una scuola industriale vista la presenza di un ambiente favorevole e di bisogni vivi e sentiti.
Nella sua lotta per il progresso e una migliore formazione degli allievi, ottiene importanti risultati: l’aumento del personale tecnico, l’istituzione di nuove cattedre di filatura, chimica, tintoria e direzione di officine, e il ripristino delle esposizioni annuali dei lavori degli alunni. Inoltre sia a Bergamo che a Brescia si prodiga nell’organizzare e dirigere scuole industriali per operai.