Arnaldo da Brescia nell'opera di Odoardo Tabacchi e Antonio Tagliaferri
26 settembre 2025 - 26 gennaio 2026

In occasione delle iniziative celebrative intitolate Arnaldo da Brescia. Martire e ribelle, la Fondazione espone e valorizza alcune interessanti testimonianze relative al monumento ad Arnaldo da Brescia che, inaugurato nel 1882, vide la partecipazione dell'architetto Antonio Tagliaferri e dello scultore Odoardo Tabacchi. 

 

Grazie ad alcuni arredi della Casa del Podestà viene ricostruita la storia di un'opera molto contestata  

 

La figura di Arnaldo da Brescia viene definitivamente riabilitata nella seconda metà del XIX secolo quando, riconoscendo nel personaggio storico un antesignano-eroe e martire del libero pensiero, i bresciani decidono di dedicargli un monumento pubblico.

E' all'interno del vasto patrimonio della Fondazione Ugo Da Como che si può comprendere la storia di quest'opera molto contestata, voluta dallo statista Giuseppe Zanardelli sin dal 1860, concepita dallo scultore Odoardo Tabacchi, collocata nell'omonima piazza cittadina dall’architetto Antonio Tagliaferri e inaugurata dopo ben 22 anni, nel 1882.

Tra gli arredi della Casa del Podestà è presente una importante scultura in bronzo che, da sempre posizionata all'interno della "Sala bresciana" della Biblioteca, ricorda la stretta vicinanza del Senatore all'ideologia liberale, anticlericale e zanardelliana. Si tratta di una fondamentale e rara dimostrazione del complesso iter formativo del monumento affidato a Odoardo Tabacchi, dopo essere risultato vincitore del concorso pubblico promosso dal Comune di Brescia nel 1869.

Nel tempo, la Fondazione ha acquisito nuove testimonianze che aggiungono elementi di interesse. Dall'archivio di Antonio e Giovanni Tagliaferri (donato nel 2010) provengono numerosi documenti iconografici, progettuali e connessi all'opera pubblica.

Nel 2016 sono pervenuti un gesso patinato (donazione Spada), anch'esso firmato dall'artista originario della Valganna e la straordinaria scultura in marmo di Carrara (acquistata con il contributo della Fondazione Da Como, della Fondazione CAB e dell'Associazione Amici dei Musei) che non solo conferma l'abilità dello scultore Odoardo Tabacchi ma consente anche di comprendere il punto di partenza che condusse l'artista a ideare l'Arnaldo già nel 1866, anni prima della pubblicazione del concorso bresciano. Queste sculture mostrano Arnaldo in un atteggiamento differente da quello che venne messo in opera e che vediamo oggi, molto più ridimensionato rispetto a quello al concetto originariamente immaginato da Odoardo Tabacchi, artista di accese convinzioni anticlericali.

Anche la Biblioteca Da Como permette di indagare fatti meno noti, come le pubblicazioni stampate prima della inaugurazione del monumento quando, per istruire, educare e sensibilizzare i bresciani, una vasta campagna editoriale garantì una maggiore adesione alla realizzazione del progetto che rimane uno dei più avversati della seconda metà del XIX secolo.

 

La mostra

La fortuna del monumento ad Arnaldo si conferma nel fatto che esso venne scelto quale simbolo scultoreo della città come dimostrano due disegni di Antonio Tagliaferri, preparatori per le due cartoline realizzate per la grande kermesse ed esposti in mostra.

A questi, si aggiungono oltre 40 testimonianze (tra documenti, fotografie, sculture e disegni), accuratamente selezionate tra le raccolte di Lonato ed organizzate nelle suggestive stanze della Biblioteca e della casa museo di Ugo Da Como.

 

L’esposizione è inserita nel consueto percorso di visita e ne osserva gli stessi orari.